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Stazione di Lagonegro

foto di Roberto Cocchi (1980)

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Pubblicazione Vallo e assetto

Di seguito vi riportimo il capitolo tratto dal libro il vallo di diano asse territoriale e modello di sviluppo pubblicato da boccia editore scritto da Paolo portoghesi e Paolo Fabiano.

Il territorio in esame è interessato da un unico percorso ferroviario, che lo attraversa per 46,14 Km lungo la direttrice longitudinale, in parallelo con l’autostrada A3 e con la SS. 19. Si tratta di un ramo che deriva dalla linea Salerno-Potenza-Taranto, ed ha termine, dopo 78,240 Km a lagonegro.

 L’armamento è costituito da un semplice binario a scartamento normale. La linea non è elettrificata e consente solo la trazione diesel a velocità piuttosto ridotta (40-65 Km/h): ne tratti esterni al vallo la pendenza media è infatti intorno al 15%.

Le stazioni, le distanze e i tempi di percorrenza che iteressano il territorio sono:  Polla-Atena: km7, min. 11; Atena-Sala C.: Km.7, min.9; Sala Consilina-Sassano: Km. 4, min. 6; Sassano-Padula: Km.5, min. 6; Padula-Montesano: Km. 6, min. 8; Montesano-Casalbuono: Km.9, min. 12. La distanza fra le stazioni di Polla e Casalbuono è di Km. 38, il tempo di percorrenza e di 52 min. Con una velocità media di 44 Km/h. Il numero dei biglietti emessi nel 1976 veniva stimato, per le rispettive stazioni, come segue: Atena Lucana (12.120), Padula (16.030), Sala Consilina (23.939), Sassano (16.000), Polla (31.151). il numero di emissioni, nel confronto con il 1975, si dimostrava in sensibile aumento in tutte le stazioni.

Il movimento passeggeri si dirige particolarmente a Salerno (31%) e a Polla (29%) – dove incide la presenza degli Ospedali Riuniti- mentre per le altre stazioni gli arrivi incidono del 4:9%.

Il traffico passeggeri è assicurato da 8 corse giornaliere in andata e 8 in ritorno, tramite automotrici diesel. Il traffico merci è molto modesto e non viene nemmeno effettuato tutti i giorni.

Trattasi in definitiva di una infrastruttura inadeguata e sorpassata per armamento e per qualità di prestazione. Allo stesso tempo occorre però contrastare che essa è ampiamente sottoutilizzata. Indipendentemente dall’esito del dibattito in atto sulla ristrutturazione e sul potenziamento del tracciato –che giustamente lo propone come percorso interno alternativo a quello della costa tirrenica, nel tratto Praia a Mare-Battipaglia- è necessario riconsiderare il ruolo che tale importante infrastruttura può assumere per i traffici locali e comprensoriali, se solo la si consegnasse adeguatamente con i trasporti pubblici su gomma, e si tenesse in debito conto che prima o poi dovrà svilupparsi anche qui una solida struttura di insediamento industriale.